La classifica dei cibi più sostenibili

Esiste una singolare classifica che comprende al suo interno numerose ricette provenienti dalle culture di tutto il mondo.

Questa classifica analizza l’impatto che ogni piatto ha sull’ambiente, e lo fa in base a tre elementi: la quantità di gas inquinanti emessi per la sua produzione (quantità che si prende il nome di carbon footprint), l’acqua utilizzata per coltivarne gli ingredienti (il water footprint) e per la sua cottura, la misura della quantità di terreno necessario a produrlo. Maggiore è la quantità di terreno, più pesante è l’impatto del piatto per il pianeta e le risorse naturali rinnovabili.
Queste informazioni possono esserci molto utili per organizzare la nostra dieta e la nostra spesa, in modo da non ridurre il nostro impatto sulle risorse del Pianeta!

Tra i primi posti di questa speciale classifica della sostenibilità troviamo i falafel, una ricetta a base di ceci tipica dei paesi mediorientali come Libano, Egitto e Israele dal bassissimo impatto sull’ambiente ma dal gusto incredibilmente saporito.

Fra i piatti più virtuosi in assoluto c’è anche una classica portata della cucina francese, preparata con fagiolini, peperoni, tonno e uova:  l’insalata nizzarda.

Scopriamo anche che la paella spagnola, un piatto completo dal punto di vista nutrizionale perché unisce le proteine del pesce e della carne alle fibre delle verdure e ai carboidrati senza glutine del riso, è anche piuttosto sostenibile: per produrne una porzione da 100 grammi servono quasi 2 metri quadrati di terreno e 241 litri d’acqua.

E la gustosa pizza? Non malissimo, ma si può fare di meglio: la classica Margherita si aggiudica una posizione medio bassa… ma mangiandola solo una volta ogni tanto possiamo limitare il nostro impatto!